Review Metal Italia
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Review Metal Italia
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http://www.metalitalia.com/cds/view.php?cd_pk=6136
La Ascendance Records è nata da poco e ha ancora poche band nel suo roster, eppure nel giro di due-tre uscite sta centrando dei colpi davvero niente male! Dopo i canadesi Unexpect, tocca al duo francese Pin-Up Went Down entrare di prepotenza nella scena non-scena del metal avanguardistico e totalmente schizzato. Non parliamo di post- o math-core, neanche di prog estremo: qui si tratta di contaminazione a 360°, con un campionario di influenze che spazia dal pop al funky, dal jazz al synthpop, dall’industrial a Tori Amos, dalla filastrocca al brutal-death. Manco a dirlo, quindi, il delirio fatto musica. Se avete ascoltato gli Unexpect, i Pin-Up Went Down, composti dal poli-strumentista Alexis Damien (ex Wormfood e Carnival In Coal) e dalla strepitosa vocalist Asphodel (Penumbra), ne impersonano la versione più commerciale e, allo stesso tempo, estrema. Ci spieghiamo meglio: commerciale, nel senso che la musica contenuta in “2 Unlimited” è molto orecchiabile, soprattutto per chi si ritiene di ‘vedute musicali ampie’; estrema, nel senso che i generi mischiati qui dentro sono davvero uno sfracello ed il raccapezzarsi è impresa sempre più ardua. Damien è un mostro di bravura a rendere assolutamente credibili sonorità così strampalate, senza dimenticare la responsabilità totale sul songwriting e sulla strumentazione dei Pin-Up Went Down. Dal canto suo, Asphodel è di una versatilità micidiale, almeno nei toni puliti, interpretando bimbe indifese e pigolanti, suadenti fanciulle o cantanti pop-rock, a seconda del fabbisogno. Ce n’è per tutti i gusti in “2 Unlimited”: si passa dal metal-core jazzato di “Nearly Dead Bat Make Up” e “Get Ready To Sweep” al techno-thrash lirico di “Esthete Piggie”; dall’Aguilera metal di “Pussy Worship” al Björk meets Elisa di “Feat. Me/Feat. Us”; dalla Rammstein-oriented “Only Some Chemical Stuff” alla Tori Amos oscura di “Serie Z I”; dal death ballabile di “Yo-Yo Yes Then No” alla follia campionata di “Human Beat Box Deluxe”, fino a giungere alla cauterizzante “Be My Idol Then My Fall”, mazzata tra capo e collo; e per chiudere in bellezza, ecco “Serie Z II”, gli Immolation alla moviola. Bene, siete confusi? Certo, anche noi. Però, a furia di ascoltare – ma ce n’eravamo accorti fin dalle prime fruizioni – ci si rende conto di come questo lavoro sia realmente spettacolare e arrivi dove pochi hanno osato finora. Vi credete metallari open-minded? Cercate questo disco, allora, e troverete pane durissimo per i vostri denti. Coraggio estremo.
8/10
http://www.metalitalia.com/cds/view.php?cd_pk=6136
La Ascendance Records è nata da poco e ha ancora poche band nel suo roster, eppure nel giro di due-tre uscite sta centrando dei colpi davvero niente male! Dopo i canadesi Unexpect, tocca al duo francese Pin-Up Went Down entrare di prepotenza nella scena non-scena del metal avanguardistico e totalmente schizzato. Non parliamo di post- o math-core, neanche di prog estremo: qui si tratta di contaminazione a 360°, con un campionario di influenze che spazia dal pop al funky, dal jazz al synthpop, dall’industrial a Tori Amos, dalla filastrocca al brutal-death. Manco a dirlo, quindi, il delirio fatto musica. Se avete ascoltato gli Unexpect, i Pin-Up Went Down, composti dal poli-strumentista Alexis Damien (ex Wormfood e Carnival In Coal) e dalla strepitosa vocalist Asphodel (Penumbra), ne impersonano la versione più commerciale e, allo stesso tempo, estrema. Ci spieghiamo meglio: commerciale, nel senso che la musica contenuta in “2 Unlimited” è molto orecchiabile, soprattutto per chi si ritiene di ‘vedute musicali ampie’; estrema, nel senso che i generi mischiati qui dentro sono davvero uno sfracello ed il raccapezzarsi è impresa sempre più ardua. Damien è un mostro di bravura a rendere assolutamente credibili sonorità così strampalate, senza dimenticare la responsabilità totale sul songwriting e sulla strumentazione dei Pin-Up Went Down. Dal canto suo, Asphodel è di una versatilità micidiale, almeno nei toni puliti, interpretando bimbe indifese e pigolanti, suadenti fanciulle o cantanti pop-rock, a seconda del fabbisogno. Ce n’è per tutti i gusti in “2 Unlimited”: si passa dal metal-core jazzato di “Nearly Dead Bat Make Up” e “Get Ready To Sweep” al techno-thrash lirico di “Esthete Piggie”; dall’Aguilera metal di “Pussy Worship” al Björk meets Elisa di “Feat. Me/Feat. Us”; dalla Rammstein-oriented “Only Some Chemical Stuff” alla Tori Amos oscura di “Serie Z I”; dal death ballabile di “Yo-Yo Yes Then No” alla follia campionata di “Human Beat Box Deluxe”, fino a giungere alla cauterizzante “Be My Idol Then My Fall”, mazzata tra capo e collo; e per chiudere in bellezza, ecco “Serie Z II”, gli Immolation alla moviola. Bene, siete confusi? Certo, anche noi. Però, a furia di ascoltare – ma ce n’eravamo accorti fin dalle prime fruizioni – ci si rende conto di come questo lavoro sia realmente spettacolare e arrivi dove pochi hanno osato finora. Vi credete metallari open-minded? Cercate questo disco, allora, e troverete pane durissimo per i vostri denti. Coraggio estremo.
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